Cresce il tasso di “sensibilità ambientale”: più del 60% degli italiani ritiene che il suo comportamento può contribuire a ridurre l’inquinamento ed avverte l’esigenza di essere informati da istituzioni ed aziende private su ambiente ed energia in maniera più esaustiva e sistematica; è quanto emerge dall’indagine eseguita da GfK Eurisko per Risl, in occasione del convegno MOPAmbiente, che si è tenuto il 26 novembre in Piazza Montecitorio a Roma.

 

Viene confermato dalla ricerca, svolta nel novembre 2008, la preferenza verso l’energia solare che secondo il 59% degli intervistati dovrebbe essere maggiormente incentivata dalle istituzioni, mentre l’energia nucleare viene indicata dal 19% del campione.

 

Nonostante la criticità dello scenario socio-economico, il cittadino-consumatore (il 71%). si dichiara pronto, anche economicamente, a sostenere attivamente progetti le cui finalità di qualificazione ambientale siano riconoscibili e credibili a partire dalla disponibilità anche ad un aumento della bolletta.

 

Per quanto riguarda la costruzione nella propria zona di impianti per produrre energia in cambio di vantaggi, anche economici, sarebbe disposto ad accettare quelli ad energia solare (il 96%), seguiti da quelli di tipo eolica (l’85%) e dai rigassificatori (il 68%); per le centrali nucleari viene confermato, sostanzialmente il dato precedente del 17%.

 

In merito all’informazione energetica ed ambientale l’esigenza per gli italiani di avere adeguate ed univoche indicazioni è molto forte (il 66% degli intervistati ritiene che non ci sia quasi per niente una visione condivisa) inoltre viene richiesto che le campagne di comunicazione siano svolte congiuntamente da parte delle istituzioni e delle aziende che gestiscono gli impianti di produzione/distribuzione di energia (il 60%). Un esempio concreto dell’attuale carenza informativa è emersa in merito alla conoscenza dei rigassificatori, sui quali solo il 31% ha dichiarato di averne sentito parlare, ed all’interno di tale percentuale solo il 14% ha risposto in modo corretto aderendo alla definizione di impianti che permettono di riportare il gas dallo stato liquido a quello gassoso.

 

Tra i vari intervenuti alle tavole rotonde si segnala l’intervento del professore Agostino Ennio La Scala, Associato di diritto tributario presso l’Università di Palermo, che nella sua relazione su Federalismo fiscale e Mezzogiorno ha individuato le ragioni giuridiche a favore della destinazione del gettito delle accise sugli oli minerali alle regioni che ospitano nel proprio territorio gli impianti di raffinazione. Il presupposto d’imposta al realizzarsi del quale sorge l’obbligazione tributaria, ha rilevato il professore, coincide con la fabbricazione dei prodotti petroliferi. Inoltre, alle accise viene attribuita dalla normativa comunitaria, in conformità al principio del “chi inquina paga”, una finalità di tutela ambientale, secondo la Direttiva UE in materia di tassazione dei prodotti energetici n. 96 del 28 ottobre 2003. La Scala ha concluso sostenendo quindi che l’art. 20 del disegno di legge n.1117 sul federalismo fiscale dovrebbe conseguentemente essere modificato nel senso di fissare quale principale criterio di destinazione del gettito delle accise il luogo di raffinazione.

 

“Il gruppo Erg guarda con favore al progetto di federalismo fiscale” ha dichiarato Raffaele Tognacca, amministratore delegato di Erg Power&Gas intervenendo successivamente nella tavola rotonda su Federalismo fiscale: Mezzogiorno ed accise. Tognacca ha aggiunto “il principio che ispira il progetto è condivisibile, considerando la possibilità di mantenere, attraverso le accise o altri strumenti, parte elle ricchezza prodotta sul territorio”. L’ad di Erg Power&Gas ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento di tutti gli attori, compresi gli industriali, per avviare il progetto del federalismo  fiscale che viene seguito con grande attenzione . Per questo ha concluso Tognacca , “posso dire che in linea di principio noi siamo favorevoli, abbiamo interesse che il progetto decolli, a favore dell’efficienza dei servizi che il territorio offre”.